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Il Futuro della Flebologia arriva a Lecce

Il Futuro della Flebologia arriva a Lecce

A seguito di uno strepitoso accordo con il gruppo VeneVaricosePadova, la più grande scuola flebologica d’Italia, il CheckUpCentre ha il piacere di attivare la prima VeinClinic del Salento. Percorsi diagnostici esclusivi per la risoluzione di tutte le problematiche venose che affliggono i nostri pazienti. Vene Varicose Padova è un Protocollo Registrato che si sostituisce integralmente alle tecniche tradizionali senza i lunghi tempi di recupero generalmente necessari né alcuna Anestesia Generale; non prevede inoltre i classici punti di sutura necessari solitamente per le procedure più impegnative (safenectomia, etc.) Il Team specialistico utilizza infine tecniche mutuate dalla Chirurgia Plastica cosi da consentire un risultato Estetico eccezionale.

Partendo dall’assunto che le condizioni indispensabili per ottenere risultati ottimali sono la personalizzazione e la pianificazione del progetto terapeutico, il Protocollo Vene Varicose Padova, all’attivo da oltre 12 anni, prevede un approfondito studio personalizzato della situazione clinica del paziente così da individuare il trattamento più appropriato per ogni singolo caso. Già nel corso della prima visita, grazie all’ausilio di tecniche innovative tra cui il Mappaggio EcoDoppler Venoso e la Termografia, vengono esaminate le caratteristiche delle gambe ma anche le motivazioni, le abitudini di vita e di lavoro del Paziente. Viene così raccolta la storia clinica (anamnesi), riguardante patologie pregresse o attive, l’eventuale assunzione di farmaci e la presenza o meno di allergie. In tale occasione è utile portare con sè la documentazione medica eventualmente posseduta (esami del sangue, referti radiologici, referti di visite specialistiche, etc.), una lista dei farmaci che si assumono abitualmente e un elenco delle sostanze (farmaci, alimenti, sostanze chimiche) alle quali si risulta eventualmente allergici. Nella seconda parte della visita vengono effettuati i rilievi strumentaliMappaggio EcocolordopplerTermografia Digitale.

Il Mappaggio Ecocolordoppler consiste in un
o studio dell’anatomia vascolare basato sull’utilizzo di ultrasuoni totalmente innocui per il corpo umano, tramite il quale è possibile discriminare tra vene sane e vene malate.
Ai fini della pianificazione del trattamento, vengono effettuate delle misurazioni ecografiche relative al circolo venoso patologico (calibro vascolare, profondità dal piano cutaneo in determinate sedi, presenza di eventuali varianti anatomiche).

La Termografia Digitale invece, è un’analisi innovativa che consiste in una rilevazione fotografica delle differenti temperature della pelle delle gambe, e consente di ottenere una mappa precisa dell’accumulo di calore causato dalla presenza di vene varicose.
L’Equipe di “Vene Varicose Padova” ha introdotto in Italia tale metodica diagnostica nel 2015, e attualmente è il centro con la maggior casistica documentata di analisi termografiche in ambito flebologico.
La tecnica è estremamente sensibile e in grado di rilevare variazioni di temperatura molto ridotte (nell’ordine dei decimi di grado centigrado), permettendo di visualizzare in una fotografia sia le aree cutanee patologiche che il decorso sottocutaneo dei vasi da trattare

I TRATTAMENTI

I Pazienti che scelgono di curarsi con il Protocollo “Vene Varicose Padova™” si affidano ad un metodo di cura scientificamente validato, basato sulle tecniche mini-invasive più moderne e sicure, messo a punto e perfezionato in più di 12 anni di attività al fine di trattare in modo innovativo tutti i quadri di insufficienza venosa superficiale.

 

Le caratteristiche fondamentali che rendono il Protocollo “Vene Varicose Padova™” unico nel panorama della moderna flebologia sono:

  1. Standardizzazione degli esami diagnostici, effettuati in un’unica occasione. La valutazione clinica e strumentale viene sempre effettuata direttamente dai Medici dell’Equipe (Dr. Tognin – Dr.ssa Pelizza), perchè per poter scegliere quale tecnica utilizzare, è necessario effettuare delle valutazioni globali delle condizioni circolatorie degli arti inferiori (che includono parametri come il numero dei vasi ammalati, il loro calibro, la profondità rispetto al piano cutaneo, la presenza di varianti anatomiche, la durata e l’entità dei reflussi, la presenza di vasi perforanti, la posizione delle arterie e dei nervi circostanti, etc.). In aggiunta, per la pianificazione dettagliata del trattamento, vengono acquisite delle immagini termografiche, che consentono di discriminare con altissima precisione tra vene sane e vene malate, ottenendo un trattamento molto più preciso rispetto al solo utilizzo dell’ecocolordoppler. Tutti gli esami diagnostici vengono effettuati nel corso della Prima Visita.
  2. Pianificazione dettagliata dei trattamenti, scegliendo esclusivamente le procedure che siano contemporaneamente effettuabili totalmente in anestesia locale e a minor invasività per i tessuti dell’arto inferiore. Si evitano pertanto rischi inutili derivanti dall’utilizzo di tecniche obsolete ed invasive. L’evoluzione delle tecniche e dei materiali consente infatti di rendere totalmente superflua qualsiasi forma di anestesia che non sia quella esclusivamente locale. Tra le tecniche a disposizione, si predilige sempre quella che provoca il minor grado di infiammazione alle strutture anatomiche degli arti inferiori per ottenere contemporaneamente una guarigione rapida e con il minor rischio di recidiva varicosa.
  3. Effettuazione di tutte le procedure con metodiche “sutureless” (eliminazione assoluta dei punti di sutura cutanei tramite tecniche di chirurgia estetica). Qualsiasi trattamento, anche in presenza di varici molto voluminose e sotto tensione, viene effettuato praticando micro-accessi cutanei di 3 mm, per i quali non è necessario applicare alcun punto di sutura: la lungimiranza nell’aver scelto più di 10 anni fa questo tipo di approccio consente di non avere alcun evento infettivo in più di 5000 procedure.
  4. Recupero immediato post-procedura, senza alcuna necessità di convalescenza o ricovero. L’obiettivo è consentire a tutti di curare l’insufficienza venosa senza che siano virtualmente presenti interruzioni nelle normali attività quotidiane, fatta eccezione ovviamente per il tempo dedicato alla procedura stessa e alla medicazione successiva (generalmente effettuata dopo 24/48 ore). Ciò è possibile attraverso una dettagliata sequenza di procedure (somministrazione dell’anestesia locale, effettuazione delle procedure correttive seguendo un preciso ordine di “rispetto anatomico”, controllo farmacologico dell’emostasi, effettuazione del bendaggio seguendo le vie anatomiche di drenaggio linfatico), che permette di evitare la formazione di ematomi e la comparsa di dolore post-trattamento. L’efficacia del Protocollo è tale da consentire di non prescrivere alcun farmaco antidolorifico o antibiotico.
  5. Mantenimento a lungo termine del risultato clinico ed estetico mediante pianificazione dei controlli e dei trattamenti periodici. Affinchè il risultato sia duraturo, è indispensabile effettuare dei trattamenti di mantenimento ogni 6-8 mesi (nella quasi totalità dei casi si tratta di una o due sedute della durata di 15 minuti ciascuna durante le quali vengono iniettati farmaci liquidi o schiume biocompatibili ad azione sclerosante in sedi anatomiche predeterminate). Già nel corso della prima valutazione vengono pianificati i successivi trattamenti, in modo da prevenire attivamente l’insorgenza di recidive varicose.

Approfondimento a cura dei Dottori Giulio Tognin e Nicole Pelizza

Per maggiori info  www.venevaricosepadova.it